“Fuori da tutto, in Colui che è celato a tutto”. Le lettere “terribili” di Giovanni di Dalyata

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Me lo immagino: corpo oblungo verticalizzato; i tratti del viso marcati; lo sguardo serio, calmo, penetrante; una barba lunga, incolta. Coperto da una cocolla, un saio, sta seduto al suo tavolo. Il fuoco di una candela illumina la penombra, un samovar forse bolle sul fuoco e vaporizza la stanza. Fuori le montagne, il silenzio. Poi […]

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