Dune 2 | Imposizione volontaria di un indugio

Leggi su In fuga dalla bocciofila       Guardò le proprie mani insanguinate: alla fine di una lunghissima giornata era difficile dire se, risalendo nel tempo, lustri, decenni prima, fosse esistito un momento diverso, più sereno. Più – arrossì mentre lo pensava – felice. Parliamo: tutto si ferma. Non cerchiamo più acqua, non serve. Siamo rimasti solo noi. Se ci ascoltiamo, pochi: qualcuno in basso, nessuno in alto. La fine non è la stessa per tutti. Ci vuole tempo per consumarsi.   Si appoggiò alla scrivania imbrattando di rosso i fogli sparsi – il contratto ancora sul tavolo, una busta chiusa. Fece per sedersi e un’impronta macchiò il bracciolo della poltrona in pelle. Allora rovesciò la borsa in cerca di un fazzoletto e poi rise: un fazzoletto non avrebbe cambiato nulla. Da quando non rideva così? Siamo cresciuti verso l’alto, semplicemente. Non abbiamo imparato e non insegniamo nulla. Accogliamo quello che accade, ogni ciclo ci porta e ci toglie qualcosa. Siamo cresciuti e presto smetteremo di crescere.      La felicità: non aveva mai permesso a simili stupidaggini di disturbarla. Si rivedeva giovane stagista al piano terra di questo stesso palazzo mentre portava caffè a vecchi imbiancati che non mancavano di occhieggiarle il culo. Voleva essere ricca quanto loro, non doversi preoccupare di quanto incredibilmente caro fosse il ristorante che le piaceva. Voleva non dover controllare quanto le rimanesse sul conto corrente. Ma, ancora di più, voleva essere potente, piegare gli […]

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