“Era lui il terribile che si annidava nell’oscurità”. Il racconto-prodigio di Hofmannsthal, amato da Cristina Campo

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Quando confessa ad Alejandra Pizarnik di non avere amici a Roma – “No, nessuno ha degli amici a Roma. È una città di una crudeltà incredibile, proprio perché è bonaria” – le scrive di trovare intima confidenza in Simone Weil e in Hugo von Hofmannsthal. È il 22 febbraio del 1963, l’Urbe, scrive, è un […]

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