Nascita di un padre

Leggi su Biró Nel tempio dei ricordi che ogni casa cela in sé mi chiedo quale sia il ruolo degli elementi al suo interno, decine di oggetti a formare il mosaico di un vissuto non sempre di immediata comprensione. Quadri, manufatti, fotografie si legano alle persone e allo spazio circostante, entrando nel dualismo soggetto/oggetto della platea domestica; è l’unione della persona con l’oggetto a rendere quest’ultimo unico: quattro semplici mura diventano museo della propria e personale storia. Forse è per questo che entrando nelle case altrui rimango così affascinato da tutto ciò che trasmette ricordi di una vita, trovandomi a girare tra foto e suppellettili in cerca delle storie che vi si nascondono. Quando varco l’ingresso dell’appartamento di Filippo e Lucia la sensazione di fuga dalla realtà è immediata quanto sconvolgente. Mi potrei perdere a mirare il tempio da loro costruito in quasi vent’anni di matrimonio, navigando tra le stanze dove ogni oggetto sembra essere stato concepito per ricoprire quel posto nel mondo: un’abitazione come specchio delle loro anime. Fra le foto sparse nelle pareti compare spesso Pietro, sguardo di mamma e sorriso di babbo. Fra tutti è la presenza di Enzo, padre di Filippo, che prevale, come se in quel luogo avesse lasciato un segno indelebile.  Filippo mi racconta di aver abitato lì assieme ai genitori, in compagnia del fratello e della sorella fino a rimanere lui soltanto dopo la loro uscita dal nucleo familiare, sobbarcandosi l’onere di ultimo rimasto […]

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