Cose che non so

Leggi su Biró Papà è un tipo strano. O almeno così dicono qua, io non ci avevo mai pensato. Qua, alla centrale, dicono che non si fanno queste cose, dicono a sottovoce che i pazzi le fanno, queste cose.  – Papà ha sempre avuto un sacco di mappe – gli dico.  Ed è vero, le ha sempre avute, e ci ha sempre portato a vedere cose di questo tipo, che piacciono a lui. Burroni, scogliere, pozzi. Li vedevamo, e basta. A volte facevamo picnic vicino. E papà raccontava delle cose su questi posti. Non erano belle storie, ma erano storie. Cerco di spiegarlo, al poliziotto, alla signora gentile che mi ha messo la copertina sulle spalle e mi fa giocare col pongo mentre parliamo.   – Avete mai pensato che burrone vuol dire grande burro? – gli dico.  La prima volta che papà ha detto che andavamo al burrone io mi aspettavo un burro enorme da leccare, che tutti ci saremmo messi in fila con il coltello e il pezzo di pane per toglierne dei pezzetti e imburrare il pane e poi fare il picnic di fronte al grande burro: io, Duccio, mamma e papà. La signora gentile e il poliziotto si guardano, lei muove la bocca.   – È lo shock – dice senza usare la voce, perché così io non capisco.  Io invece capisco ma non lo dico. Non sanno che so leggere le labbra. Certe abilità è meglio tenerle segrete. Come l’abilità di papà a leggere le mappe. Mi chiedono se papà è cattivo.   – No. Papà non è cattivo. Almeno non credo. Con la mamma non si davano i baci, questo è vero, ma penso […]

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