“Abbiate pietà degli atti da accattone del poeta”. Sull’Hölderlin di Pierre Jean Jouve

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Il poeta, geniale tombarolo, fa così: piglia i propri lari per i capelli. Lacera i legacci del proprio tempo per sondare le carcasse altrui – porre maschere d’oro sul volto degli andati. Nessuna carineria filologica lo agisce, ma il principio dell’alchimia simpatica – oppure, quello della razzia. Per questo si leggono le traduzioni dei poeti. […]

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