Questo non è un congedo

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Ah Giovanna. Mi sento più sola da quando so che non sentirò più il tuo squillante «Tesoro!» che ancora continua a risuonarmi nella mente, con quel tuo timbro particolare della voce. Nessuno mi chiama così, come nessun’altra porterà mai con altrettanta svagata grazia le calze bianche contenitive nel letto d’ospedale dopo il trapianto come fossero seducentissime autoreggenti: eri così elegante >…

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