Con gli occhi del diavolo

CON GLI OCCHI DEL DIAVOLO

di Nicola Dardano

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La luce entra a picco dalla finestra dell’abbaino. Colpisce da dietro il corpo di Dunjaša, un volume nero sotto il movimento fermo delle travi a vista, che corrono in alto, incanalando l’affondo della mansarda tra le falde del tetto, bloccandolo contro la parete di facciata, ai lati della finestra, dove le travi spiovono verso il basso in un disegno che sembra costruire la forma piatta di un triangolo, l’unica geometria che Dunjaša potrebbe vedere, l’unica che i suoi occhi di bestia potrebbero fedelmente interpretare. Tra noi due il fumo sbocca in lente folate dal samovar sul tavolino, offuscando le forme di un viso senza orbite, il nitore della sua pelle tesa. Ai lati della testa, minimi e neri, sbucano due inutili occhi porcini. Sono quasi sicuro che Dunjaša si senta a disagio. La bocca sorride, ma il resto del suo corpo sembra in tensione. Il mio volto deve apparirle davvero orrendo. La donnetta continua a ricomporsi sulla sedia, senza mai trovare una posizione stabile. Con una mano stringe l’orlo dell’abito in cotonina. […]

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