The Hunt | L’era del lavaggio in bianco

Leggi su In fuga dalla bocciofila di Federico Dilirio (Bastardi senza gloria)     Dalla pozza bevi topi morti che non vorresti tuoi alleati, ma barzotti saltati in aria sì, GoPro alla festa del Partito. Ti anticipo il finale, tanto già si vede e quindi vale: non ti fidi che del tuo arsenale. Ottimi democratici Star’ n’ Stripes, gonfi di ostetriche, Österreich e champagne, decidono il futuro delle palle senza averle interpellate, beneplacito blanc père; bicchierate di grindcore, affinché la nube ti impedisca di capire che fine abbia fatto Emmanuelle; i facinorosi? Furiosi romanzi. Àlzati invernale metti a posto la terrazza, qualcuno ti ha lasciato billion collar rabbit dandole il tubino. C’è un enorme puzzo di piedi, convieni? Deve essere la matrigna, gli sciocchi, la festa nella piazza antistante. Bella è bella, ma qualcuno sostiene funghi tra le ascelle, capelli sabbia, perizoma. Balle, illazioni, anche così andrebbe via come il pane. La bocca non si apre. Pendolo Gericault, da Amalfi a Bordeaux, fino all’Arkansas della Clinton family, agglomera la bocca, che non si lascia spurgare. Quello zampone vestito da Boss Hogg alla festa di Azione? No, dico, lo hai visto? In bici o in mozzarella è meglio se vieni a Biella, cercati lo sceriffo alla rotonda sul palato. È così tranquillo, potete uscire dalle fogne, repressi corvi rossi. Moltiplicatevi, fottetevi, i tempi son mutati: eserciti maccheronici, figli della tempistica asessuale, avanzi di banchieri, scesi a terra, già in galera. Evviva i petrolieri! […]

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