Meno male che c’era la Gina e pure gli altri

Leggi su Biró Meno male che c’era la Gina e pure gli altri. Se sto ancora qui, ammesso che sia un bene, è per loro. Bisogna dire che l’altro martedì – cioè quando è successo tutto quello che è successo – ero lì nel mio cortile e c’avevo su brutti pensieri. Davvero brutti pensieri. Anzi, mi tocca confessare che erano proprio i pensieri più brutti che si possano avere. C’è un ponte vicino casa, che dà su una vallata tutta verde, e io c’avevo il pensiero di finirmi lì sotto. Ecco. Bisogna dire però che questi brutti pensieri me li portavo dietro senza strazio o collere varie. Cioè placidamente mi ero detto che non ne avevo più. Che insomma di una vita tanto larga non sapevo più che farmene. Bisogna esserci buoni per capirlo e io mi ci sentivo pronto. Vedete, sono anni che la mia signora non c’è più e che i gemelli – come piaceva dire a lei – se li è portati via il futuro. Stanno su Marte ormai da un pezzo, ciascuno con i suoi figlioli, i suoi lavoroni e tutte le sue cose. Io invece vivo qui, nella cascina, con gli ultimi sostegni del governo e con la Gina e sua sorella – che sono due maiale, letteralmente due maiale, che ho con me da che erano piccine. Ah, e con Totò – che è il cane. Anche se a dirla bene non so mica se un Terranova possa ancora dirsi un cane. Boh. Di certo è che fino a oggi, in tutti questi anni insieme, mai mi era capitato di vedere addosso a quei tre tutta quella tattica, quella fragilità, tutto quel sangue e insomma tutto quello splendore dello scorso martedì. Ad ogni mod […]

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