Ritrovarsi quando ci si è perdute

Leggi su Chiacchiere letterarie Era stata la madre di Lorenzo a regalarle la pianta: “un dono per propiziare il nuovo inizio” aveva detto con quella sua abituale cerimoniosità che le dava ai nervi. Che tra loro non corresse buon sangue era cosa nota, eppure la donna si sforzava di mostrarsi sempre gentile e sorridente con lei. “Per rimarcare che sono io quella poco disponibile” pensò Agata guardando con una punta d’astio la pianta che occupava buona parte del balcone. Era sicura che la futura suocera avesse scelto apposta la più ingombrante. Doveva essere una sorta di cactus, con le foglie succulente irte di sottili aculei. Il vaso era tanto largo che Agata era costretta a schiacciarsi sullo stretto parapetto in metallo per godersi un po’ di aria fresca. Poteva solo sperare che Lorenzo si dimenticasse presto della pianta, com’era già accaduto con molti oggetti che aveva insistito per comprare e con i quali aveva saturato ogni angolo del minuscolo appartamento. Quella settimana, Agata aveva azzardato un esperimento e fatto sparire un grosso candelabro in ottone che Lorenzo aveva disposto davanti ai suoi preziosi manuali di architettura e ancora non erano arrivate proteste. «Tu sarai la prossima» disse, rivolta allo strano cactus. Che poi, a lei le piante piacevano, quello che non sopportava erano le continue ingerenze della futura suocera, che aveva preteso di avere voce in capitolo su ogni scelta per la casa; così come la remissività del suo futuro marito, che aveva permesso alla madre di acquisire sempre p […]

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