Il giorno della marmotta | L’esperta di pompe funebri

Leggi su In fuga dalla bocciofila di Beatrice Bosso (Bastardi Senza Gloria)   La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa   Cose che so fare molto bene: dare i soprannomi ordinare al ristorante (c’è gente che al ristorante ordina quello che ordino io a prescindere) scegliere le urne per le ceneri.   Quando entro nella sala dedicata alle urne del signor B. (il nostro becchino di famiglia) e guardo la mensola delle urne, so esattamente che urna ci vuole per il morto del giorno. Negli ultimi 7 mesi mi è capitato due volte; ad agosto per papà, dopo un mese e mezzo straziante, ad aprile per nonna, con una sensazione quasi di sollievo. Per papà ho scelto una scatola a righe grigie e nere (la sua mania), per nonna una scatola azzurra, in tinta con la maglia con cui l’ho fatta vestire, perché lei odiava il nero (è da vecchia, anni 98). Il signor B. era anche un po’ divertito, forse perché ero entrata nel suo ufficio dicendo: «sono di nuovo qui, vede che sono una buona cliente».   Quel pomeriggio ero nella mia solita bolla di efficienza, in cui vedevo tutto dall’alto; è stata una fortuna perché mezz’ora dopo avermi detto che nonna era morta, le infermiere della struttura mi hanno messo in mano cinque fiale di morfina (le avevamo prese per sua nonna, ora se ne deve occupare lei) e la segretaria mi ha dato il rimborso della retta di aprile in contanti. Sono andata in giro un pomeriggio con in borsa il perfetto kit da piccola spacciatrice, ma siccome sono […]

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