Valzer con mia madre da ragazza. Nell’infinito Teatro della memoria

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«[…] è nell’infinito spazio interno al quale si sente appartenereche le immagini appaiono inaspettate come stelle cadenti,mute come i sassi che precipitano nel vuoto;le guarda con il volto rivolto verso l’alto come un bambino ammirato;provengono da un tempo lontano: frammenti di comete.»Filippo Tuena, Le galanti È difficile aggiungere un ulteriore commento a Valzer con mia […]

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