Poesie sulla mia sparizione

Leggi su Biró #spazitralerighe è nata a marzo di due anni fa. Con rara emozione celebriamo questo giovane compleanno con una silloge inedita di Maria Rosaria De Santis. Altre parole sarebbero sciocco ingombro. Ci vuole un pensiero affilatoche spacchi le pietre e la carne,un nuovo che arriva e stupisceun taglio che stracci la pelle. Dormire dormire all’indietroil passato ricorda di me solamentee sempre girare in me stessaallo specchio i capelli i vestiti ordinati. Adesso do tutto alle fiamme,mi scambio il nome e la facciacol primo che passa, mi scusoma in cambio ho soltanto la casa e i libri bruciati.È opportuno che le brave ragazzeimparino presto a morire con grazia. Da ogni parte mi circonda.La notte entra nel letto,mi tocca una spalla. Se mi volto non mi lasciase sto zitta mi tormenta. Rimango immobile nel buioe comincio a raccontare. Ero sola nel taxi,la luce gialla passavatra i palazzi e le nuvole scure.La rabbia di vita bruciavail corpo sacro della cittàche dorme. Ho pagato in contanti, pioveva il Bosco era buio e il porticato freddo. Camminavo e lui parlava,mi diceva che non vota da vent’anni.Attorno a noi i turisti sorridentiin fila per i quadri, imbottiti di fotografiee io di nascosto rubavo la mia parte d’esperienza. Lui fumava e parlava, io stavo strettanella sciarpa. Tutta la città affondava,pioveva e pioveva, in questo punto esattopiù di un morto ammazzato. Così mi ha detto e io l’ho guardato:incontrare uno straniero f […]

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