π il teorema del delirio | 6000 battute
Leggi su In fuga dalla bocciofila Conosco Mario dai tempi del liceo. Eravamo compagni di classe. Era una persona molto tranquilla, seduto al suo posto anche durante la ricreazione a leggere qualche libro nonostante i quindici anni. Sinceramente non parlavo molto con Mario, preferivo sgattaiolare nei corridoi durante l’ora di latino o fumare una sigaretta in cortile per la ricreazione. Quando abbiamo finito il liceo ognuno ha preso la sua strada e non ho più visto Mario fino a un paio di anni fa. Si era iscritto a matematica, ma aveva una segreta passione per la scrittura. L’ho rincontrato proprio grazie a un racconto che aveva pubblicato su una rivista. La stavano presentando in una libreria ed io ero lì a sorseggiare una birra quando è apparso sul palco a leggere lui, Mario, che teneva il microfono con la mano tremolante e i fogli stampati su un foglio di carta spiegazzato. Ho sbattuto le palpebre più e più volte, incredulo. Ma era proprio lui, quel mio compagno di classe timido e silenzioso che in cinque anni di liceo non aveva neppure imparato dove fosse il bagno? Dunque alla fine aveva trovato il coraggio di uscire fuori dalla sua bolla. Con un sorriso sardonico mi misi in ascolto. Aveva mandato un pezzo a una di quelle riviste underground un po’ punk ma fatte con amore che puoi comprare a 10 euro nelle librerie indipendenti e su cui trovi tanti buoni spunti ma spesso elaborati male. Il suo racconto parlava dell’esperienza interiore di un albero mentre viene segato da un taglialegna. Una storia straziante […]