La società della neve | Il saggio di fine semestre
Leggi su In fuga dalla bocciofila di Pietro Lenarda (essi vivono) Non amava i viaggi lunghi, odiava l’aereo, ma si disse che bisognava essere pratici perché sapeva che Valery apprezzava la concretezza e voleva dargliene una prova. D’altronde non era forse quella sfacchinata di 12 ore di volo già di per se una prova d’amore, tangibile, più che concreta? Sapeva già che ad attenderlo Valery non ci sarebbe stata. Comprensibile, con tutto il carico di lavoro e di impegno che le doveva prendere questa sua nuova emozionante avventura. Valery era stata selezionata qualche mese prima per un programma di tre anni nel più prestigioso centro di studi e di ricerca internazionale con sede in sudamerica, era una cosa grossa, prestigiosa, di certo questo lui lo capiva e lo rispettava. “E’ la tua grande occasione, vedrai che ce la faremo, la distanza non sarà un problema, saremo più forti”: così si erano detti prima che Valery partisse mesi prima. Arrivò all’aeroporto in piena notte, prese un autobus diretto verso la città di Cusco, sede del prestigioso istituto internazionale. C’erano dei video sugli schermi dell’autobus che illuminavano con luci spettrali quella corsa notturna: mostravano le devastazioni lasciate dalle gomme delle auto lanciate nel deserto per le gare di rally, che avevano cancellato e distrutto le millenarie linee del deserto di Nazca, quelle linee che si vedevano dallo spazio, raffiguranti animali e misteriose figure antropomorfe. “Cristo che sce […]