Midnight Cowboy | Il titolo perfetto
Leggi su In fuga dalla bocciofila «Che titolo gli avete dato?» «Nessuno». «Oh, io ne ho uno!» esclamai. Ma Douglas, senza badare a me, aveva cominciato a leggere con voce limpida e netta: quasi la versione sonora della bella grafia dell’autrice. James, Il giro di vite Forse da un po’ di tempo la sua vita era meno interessante, o forse aveva soltanto smesso di cercare spunti narrativi nelle cose che gli succedevano. Ma quella sera era stato diverso. Di certo non era dipeso dai commensali della cena: una scrittrice sotto il riflettore, altri due potenzialmente di successo, di fatto con un pugno di mosche in mano (meglio così) e due artisti, una coppia, fotografi, che alleggerivano tutta la faccenda. Oltre, naturalmente, a lui. Così la serata era passata. Con una certa grazia, con molto vino, e poi ancora amari e poi un’ultima bevuta e tutti a dormire, ché il giorno dopo la scrittrice sotto il riflettore e la sua pareja sarebbero ripartiti verso città più rilevanti di quella. Ma lui pensava, se pensava, che in fondo era stata una bella serata, una cena che qualche anno prima avrebbe adorato, ma di cui ora non sapeva che farsene. Che tutto era già accaduto, fotocopia di fotocopie, pensava, ma anche quell’immagine era esausta. Però qualcosa era successo. Non durante la cena, o meglio: molte cose erano successe: si erano messe le basi di un’amicizia che, lui lo capiva, sarebbe potuta durare potenzialmente molti anni, quando quel momento di così miseri successi e riconoscimenti per loro (fatta e […]