Quattro mesi

Leggi su Biró – Tra quattro mesi morirà. Vedremo passare gli incappucciati, i luttuosi in primavera. In piena estate, sua madre salirà al cielo, e poi eccolo rinascere di nuovo. Nel mezzo, tutti i santi passeranno, anche quelli con i nostri nomi. Ogni anno. Che noia. Nino aveva sussurrato al mio orecchio, ma parlava abbastanza forte da essere sentito. Eravamo radunati davanti al presepe: zii, cugini, e la nonna, accanto a me. Alessandro, il più piccolo, stringeva tra le mani il Bambinello, con gli occhi fissi sulle luci colorate. Un coro di voci si levò quando, aiutato da zia Anna, sistemò il pastore nella culla. – Bravo! Buon Natale!. Io, invece, fissavo Nino. – Stai zitto, almeno questa volta. Sei infantile. Lui scrollò le spalle con il suo solito sorriso. – Il Natale è diventato noioso – disse a bassa voce, ma non abbastanza.– Dovrebbero sospenderlo per cinque anni. Forse allora tornerebbe a piacerci. Dietro di me, la nonna mi prese per il polso. Un lieve strattone, come per spegnere una lampada a scatto: un rimprovero alla cugina più grande, la più responsabile, l’unica nipote che condivideva i segreti degli adulti. Nino era sempre stato il provocatore della famiglia. Da bambini, sabotava il presepe infilandoci i suoi giocattoli: Baldassarre a cavallo di un diplodoco, un serpente avvolto intorno alla Vergine. Ogni volta, aspettavamo che la nonna se ne accorgesse per poi scoppiare a ridere e fuggire in tutte le direzioni. Lei finiva sempre per perdonarlo. Aveva vent’anni e uno spi […]

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