L’Appeso
Jacob era in piedi sulle mie spalle. Il collo era stretto da un cappio; la corda tesa passava per un anello piantato nella chiave dell’arco, mentre l’altra estremità l’avevano annodata ad un carro malmesso.
La banda di Fitzpatrick puniva così i chiacchieroni e i vigliacchi.
L’arco di vecchi mattoni era l‘ingresso dell’hacienda, ormai ridotta ad un cumulo di pietre, simili allo scheletro di un coyote.
La banda era sparita, qualche ora prima, in una nuvola di polvere e zoccoli. Ero finito ai piedi dell’arco perché non me l’ero sentita di sparargli in mezzo alle gambe.
«Hai mai sentito il modo di dire casa de piedra?» chiesi.
«Mai sentita, Pulcino. Che vuol dire?» rispose Jacob.
Il vento rovente spingeva la voce verso est e faceva rotolare il mio cappello nella polvere.
«Lo diciamo quando ci si sposa, è un portafortuna»
«Che modo da frocetti avete per pa [...]