La Selezione
Leggi su Biró All’inizio li abbiamo contati, da un certo punto in poi abbiamo smesso. Nessuno di noi sa più con certezza da quanti giorni piova. Il fronte del maltempo si estende su qualsiasi luogo a noi noto; per quanto ne sappiamo, ogni area con cui siamo ancora in grado di comunicare si trova nella stessa situazione. Gli spostamenti dall’isola sono bloccati, la terraferma troppo distante, le condizioni del mare impossibili. Anche qui, a due piani da terra, in centocinquanta metri quadri di cemento armato, il vago senso di sicurezza degli inizi ha ceduto il posto alla minaccia che incombe. A consolidarla la voce che si rincorre da settimane e che negli ultimi giorni viene ripetuta con maggiore insistenza: la possibilità di una mareggiata senza precedenti, che potrebbe lasciarsi alle spalle ben poco di quanto conosciamo. Una mosca ronza sulla finestra per qualche secondo, si allontana alle mie spalle, fa un giro largo nella stanza, forse due. Poi torna a sbattere contro il suo ostacolo. Si muove su e giù lungo un bordo, là dove vetro e alluminio si uniscono. Colpisco il metallo con le nocche, il ronzio si allontana di nuovo. Lui si trova sei isolati più a est, in direzione del porto, nel suo studio, uno spazio che è stato rimessa per barche da pesca in un tempo ormai tanto lontano da suonare come leggenda. Attutisce le paure sotto i colori, nel suo modo incurante di far fronte a ciò che spaventa. Dipinge su tele improvvisate, ricavate dalla stoffa o dal cartone. Non si può fare altrimenti […]