Parthenope | L’abbraccio

Leggi su In fuga dalla bocciofila di Rebecca Moore     Bene, l’ha lasciata. Allora lei stasera cosa fa? prende ed esce, e non vuole sentire ragioni. Ma prima, deve risolvere una cosa. Ha questo bruciore fra le gambe. È a casa da sola. Allora va nel suo studio, dove ci sono i suoi libri e le carte di lavoro, i suoi souvenir, non accende nemmeno la luce, e si sdraia per terra; sul tappeto duro. Si sbottona di poco i jeans, chiude gli occhi, così è ancora più buio, la luce del soggiorno è lontana, lontanissima, e si infila una mano nelle mutande, si tocca, una, due, tre volte; non riesce a smettere. Perché il picco non è mai come l’inizio. Poi, a un certo punto, con freddezza, si rende conto che deve finire e come se niente fosse si alza e, senza allacciarsi i pantaloni, va in camera a prepararsi. Per un po’ fissa l’armadio aperto. Ma non vuole perdersi a pensare che potrebbe indossare quello o quell’altro, così decide velocemente, e sceglie qualcosa che vuole vedersi addosso. Una maglietta rossa. È il colore che l’attira. Allora si spoglia, i jeans sono slacciati, e si infila la maglietta, di pizzo, sopra la testa; si rende conto che sotto deve metterci una canottiera, anch’essa rossa, altrimenti sarebbe nuda. Ci abbina dei jeans svasati anni Settanta, degli stivali di camoscio color testa di moro con la punta e il tacco squadrato. Va in bagno a truccarsi. Si fa lo chignon, per contrastare il pizzo, gli stivali, si arriccia le ciglia e si mette un velo di lucentezza sugli zigomi, sulle palpebre rosa. […]

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