Ho scritto burnout in viola pastello
Leggi su Biró In seconda media ho iniziato a disegnare sul diario di scuola. Mi piaceva copiare la qualunque: da Diddlina (un back to school con tanto di astucci e zaini brandizzati) ai Pokémon, passando per i lettering con ombre e sfumature di diverse tonalità. Al liceo questa mia passione è continuata, e quando la Be You ha messo in commercio i diari con le copertine bianche affinché ognuno potesse esprimere a pieno la propria creatività, per me è stata un’esplosione, tipo fuochi d’artificio a Ferragosto: tra colori e sticker, si è subito aggiudicata il primato, sgomitando fra tutti gli altri brand di cancelleria e scolastica. Ho passato anche la fase del “fai-da-te”: ricercavo e stampavo foto stagionali per creare il diario come lo volevo io, con i trenta pennarelli a punta fine della Stabilo nell’astuccio: una vera rivoluzione che soppiantava la penna blu-nera-rossa-verde. Adesso che la mia quotidianità si svolge in ufficio, il diario è diventato un’agenda settimanale, ma rimane piena di adesivi e di appuntamenti in azzurro-verde-viola-rosa. Rigorosamente pastello. È una Kokonote dalle sfumature terracotta, un’«ispirazione, un modo di vedere il mondo, di comunicare ed esprimere se stessi». Un’agenda che si pone come obiettivo quello di farti amare la vita tramite attività, challenge, collage, consigli su libri, film e musica, grafici di tracciamento per il sonno, “how to” per far crescere rigogliosamente una piantina. Stamattina, su una delle pagine arancio pastello dedicate alle note […]