Mon ami | Racconti Indigeribili

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Scritto da Pierfrancesco Trocchi-
- Illustrato da da Claudia Marrone


Mon ami

Ogni mattino la persona che mi guardava mangiare i miei makroudh al café di Rachid mi diceva prenditi una pausa e resta qui per sempre. Ma a me non importava, non mi ero mai fermato un istante da quando il mondo aveva iniziato a precipitare, ossia da quando avevo coscienza. Il mondo precipita in eterno, perché la nostra dimensione dell'eterno non è altro che la forbice della nostra esistenza.

Ero a Nabeul da un anno e mezzo e il richiamo alla preghiera del muezzin mi era diventato familiare più di molti film americani e in un tempo molto minore. Saabi veniva ogni giorno al café, sapendo che mi avrebbe incontrato, sempre alla stessa ora. Iniziava sempre allo stesso modo, e sempre continuava chiedendomi se sarei tornato in Italia. Non lo so, Saabi, alla fine siamo condannati al ritorno, conosci Omero? No, diceva Saabi, è un calciatore? No, Saabi, è più che altro una presenza arbitraria, invisibile, regolatrice, tipo Dio. Dio non aspetta altro che il nostro ritorno, disse Saabi alzando ritualmente l'indice de [...]

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