Maleficio
Il topo apparve sette giorni dopo la prima mestruazione di Pauline. Un lampo grigio con zampe simili a minuscole mani umane. La prima volta zia Katie lo vide sfrecciare nel corridoio accanto alla scala che conduceva al piano superiore, la coda liscia trascinata come un velo da sposa, una palla di pelo con il muso troppo lungo da cui sporgevano i piccoli denti giallastri. La vecchia ne ebbe orrore e lo inseguì con in mano una delle sue ciabatte, ma prima ancora che potesse raggiungerlo l’intruso scomparve. «Topi, animali del Diavolo», pensò zia Katie mentre appoggiava le mani sulle ginocchia per riprendere fiato, «averli in casa porta sfortuna». Il giorno successivo, un coro di grida acute come spilli piovve dalle camere e una scia di ragazze trafelate scese le scale spintonandosi; si parlavano l’una addosso all’altra, qualcuna piangeva, altre strillavano seminude e puntavano il dito verso la scala. Il topo era schizzato da una stanza all’altra, gli occhietti ros [...]