Mappe e specchi.

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Un famoso editor di narrativa disse che esistono due tipi di scriventi: quelli che compongono opere in cui riflettersi (i libri specchio), e quelli che disegnano trame in cui smarrirsi (i libri mappa). Parlare di Gálab, a qualche mese dalla conclusione della sua seconda edizione, significa fare i conti con questa ipotetica distinzione, e con la possibilità di conciliare i due aspetti. Ma soprattutto di fare i conti con la distinzione più severa di tutte: quella che separa – suo malgrado – chi scrive dal resto del mondo.

Da qui la strada la decidi tu. Scrivi o leggi di specchi, riflessi, frammenti e aloni difficili da smacchiare? Vai al paragrafo (1). Componi scritti con numeri civici, tempi di percorrenza, passaggi a livello e ritardi? Vai al paragrafo (2). Trovi insensata e pretenziosa questa domanda, dubiti del manicheismo e del pensiero binario, s [...]

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