Editoriale ovvero Almanacco Kitsch di Luglio ‘24
Leggi su Biró Non troppo tempo fa una persona mi ha detto: «… a un certo punto faccio come i gamberi: cammino all’indietro». Per qualche strano motivo la mia testa ha elaborato l’immagine di un granchio e senza pensarci troppo mi sono sentita in dovere di replicare, scioccamente e ingenuamente: «in realtà i gamberi si muovono di lato». La questione è finità lì: non ho più dato peso a quella persona [che gambe in spalle – davanti, indietro o di lato – non ha perso molto tempo e si è dileguata] e alle sue parole, ma i miei pensieri, i miei neuroni [che non si fermano e non si stancano mai di sinaptare] mi hanno riportato prepotentemente a quella frase ed EUREKA! L’ovvietà: i granchi camminano di lato e i gamberi indietro. Dalle poche reminiscenze dell’esame di zoologia preparato ormai credo più di un decennio fa, gamberi e granchi [che riflettono il mio stereotipo estivo, mi riportano al mare e alle onde che si distendono all’infinito, si confondono, si disperdono e spariscono all’orizzonte invisibile e trascinano ogni cosa dietro e dentro in un amalgama azzurra – sembra di parlare dei miei pensieri] camminano indietro o di lato solo se minacciati, per difendersi da un nemico. Questa è la loro risposta – di fuga immediata e indolore – a un presunto attacco. Dunque il messaggio era più che eloquente e, sebbene io abbia fatto confusione tra le specie dei crostacei, l’interpretazione era giusta. Curioso – ah! povere le mie sinapsi, quanto do loro da lavorare! – che poco dopo mi siano torn […]