Plan 75 | I kaki

Leggi su In fuga dalla bocciofila di Elsa Rizzo (essi vivono)     Ho dimenticato i kaki. Due chili. Frutta zuccherina perfetta per i tè che beviamo con le altre. Credo di averli comprati e di averli dimenticati là, ai piedi delle cassette di frutta. I kaki. Il loro arancione quasi radioattivo risaltava sul grigiore delle verdure circostanti. Spero che qualcuno se ne accorga e li porti a casa. Che li condivida una volta arrivati gli assistenti sociali. Io, almeno, farei così. Mangio kaki da quando ne ho memoria. Era il frutto preferito del custode del nostro misero condominio. Quello offerto dalla mensa scolastica. Quello che rotolava dentro la mia borsa quando mi dirigevo a piedi verso la fabbrica. Lì, con le mie colleghe, ne addentavamo fugacemente la polpa durante le brevi, brevissime pause. Lo azzannavamo con voracità e ci ripulivamo approssimativamente la bocca con il dorso della mano. Una coreografia sbrigativa. Unica accortezza: non macchiare i tessuti. Anni dopo in un film mi capitò di vedere una donna seduta ad un tavolo mangiare un kaki con un cucchiaino. Spolparlo per imboccarlo a sua figlia. Una cura che credo di non avere riservato a nulla di quanto successo in questa vita. Mi chiedo se sarebbe andata così comunque. Se mai con le altre abbiamo pensato di aiutarci a spaccare i kaki. Non ho più forza nelle braccia. Forse è per questo che ho dimenticato i kaki. Me ne sono resa conto nel momento stesso in cui li ho comprati che non sarei stata in grado di percorrere quei pochi metri che mi s […]

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