Il prezzo della crudeltà. L’invasione di Paolo Piccirillo
«Invece Nicola ha capito molto presto che a Ferrazzano è difficile crescere, la terra è complicata: qui la terra è sporca e dura, pensava, per questo i fili d’erba, quei pochi che ce la fanno a venire su, sudano molto» C’è solo una striscia di fiume a separare Ferrazzano e Sant’Elpidio e un fragile accordo di non belligeranza tra i loro capi a contenere l’odio che scorre tra i due paesi. Da una parte, a Ferrazzano, c’è Nicola Forto, detto Barracuda – perché i suoi molari sono molto appuntiti – e dall’altra Tiziano Bianco, che è anche il datore di lavoro del primo. È la campagna casertana lo sfondo della storia di L’invasione (Fandango, 2024), l’ultimo romanzo di Paolo Piccirillo, scrittore e sceneggiatore – per la Rai ha scritto, tra le altre, Mare fuori e Doc-nelle tue mani – che torna a raccontare il male agito, subito e intrinseco negli esseri umani. Quel fiume si rivela una barriera delicata e fragile e il patto tra le due parti rischia continuamente di incrinarsi: è il ritrovamento sull’argine del fiume del cadavere di una ragazza a scatenare l’inizio della guerra tra i due paesi. In una rincorsa continua e irrazionale, alla sfrenata ricerca di un colpevole, la terra si macchia del sangue dei suoi abitati: la mancanza di lucidità sfocia in una ferocia insensata, che porta a versare sangue innocente nella voragine della vendetta. A questo episodio si aggiunge il ritorno di un altro personaggio, Ernesto Foglia, un vecchio amico di Barracuda. Il su [...]