“Amare le donne è la mia condanna”. Sul genio della poesia giapponese

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I waka – per semplificare: le poesie giapponesi di cinque versi – sembrano rondini. Sono, per loro natura, per così dire, primaverili: un trillo, un volo rapido, radente, a forbice, a sezionare il ventre del vento. Natura solubile, quella del waka: leggi e la parola svanisce, tra sibillini sibili. L’immagine – spesso, di precisione al […]

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