Petite Maman | Educazione montessoriana

Leggi su In fuga dalla bocciofila Niente dura in eterno. Niente, tranne la loquacità di un bambino di tre anni e mezzo a casa con la febbre. Pur potendo dormire, il bambino si sveglia alle sei (temperatura: 37,4) e inizia la giornata descrivendo minuziosamente alla madre ogni tessera del puzzle da 104 pezzi sul quale è impegnato, soffermandosi sui colori, la fattura e lo spessore di ciascuna. Una volta completato il puzzle, e dopo aver mostrato il risultato alla squadra dei Paw Patrol schierata sul tavolo di cucina, il bambino si avvia nella sua stanza e tira fuori tutti – ma proprio tutti – i libri presenti nella libreria montessoriana frontale, fabbricata in legno naturale e pitturata con vernice atossica certificata EN71. Il bambino prende in mano ogni singolo libro, alcuni risalenti all’epoca della lallazione, e chiede alla madre delucidazioni sulla loro provenienza (Me l’ha regalato il babbo? Me l’hai regalato tu? Me l’ha regalato la nonna? Quale nonna?).  Tra la madre e il bambino intercorrono la proprietà riflessiva (ogni elemento è in relazione con lo stesso) e quella simmetrica (l’ordine degli elementi è irrilevante): questo determina che, quanto più urgenti sono le mansioni che la madre lavoratrice deve svolgere nelle ore di malattia del figlio, maggiori sono le probabilità che il figlio decida di cantare Pup Pup Boogie in salotto, coinvolgendo la squadra dei Paw Patrol e la madre stessa. È più o meno in questo momento che la madre chiude gli occhi e richiama alla mente gli insegnamenti […]

Racconti correlati