Casa mia è una città | Lettere

Leggi su L’Eco del Nulla Casa mia è una città.    Ha strade scivolose di olio che sbucano in slarghi ciechi; ha incroci poco illuminati, che ti devi fermare e lasciar passare, sennò sono pugnalate al ventre; ha zone che non devi attraversare.    Casa mia ha una piazza solitaria al centro, in cui io sosto in attesa, e un precipizio in mezzo.    In fondo, alla fine di uno stradone polveroso, c’è la stanza di Figlio.    Figlio cammina le strade senza uscita di periferia, labirinti di vie prive di nome che non sai come devi cercare. E forse non le devi cercare perché non esistono proprio.    Casa mia galleggia sul vuoto come un’amaca: di notte la rete si smaglia e la città crolla giù. Si ricostruisce al matti […]

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