Il fronte psichico

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«Perché la salute mentale è una questione politica», recita il titolo di uno dei più importanti articoli di Mark Fisher, pubblicato sul Guardian ormai dodici anni fa. La denuncia contro la privatizzazione dei problemi mentali, imposta dal sistema dominante e dalle politiche neoliberiste, e l’urgenza di ricondurli a una dimensione anche sociale e politica sono punti fondamentali del pensiero del teorico britannico, scomparso nel 2017 dopo una lunga depressione. Fisher ci ritorna in diversi testi e articoli. Nel suo libro più noto, Realismo capitalista, ad esempio leggiamo: «la pandemia di angoscia mentale che affligge il nostro tempo non può essere capita adeguatamente, né curata, finché viene vista come un problema personale di cui soffrono singoli individui malati». Insomma, per parlare di disagio mentale non basta parlare di ciò che non funziona nelle teste degli individui sofferenti, bisogna considerare anche cosa non funziona nella società. E se negli ultimi anni la salute mentale è diventata un argomento centrale e ricorrente nel dibattito pubblico, quella necessità di una ripoliticizzazione del tema su cui insisteva Fisher resta evasa. Un libro recente che la lezione di Fisher (che non per nulla è presente fin dall’esergo) la tiene ben presente è Il fronte psichico di Jessica Mariana Masucci, uscito qualche mese fa per Nottetempo. Come annuncia il sottotitolo, Inchiesta sulla salute mentale degli italiani, il volume è innanzitutto un lavoro giornalistico, svolto in m [...]

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