Past lives | Your business idea
Leggi su In fuga dalla bocciofila di Rebecca Moore Se ne stava sempre in giardino, ad un tavolinetto di metallo che si portava dietro e che posizionava al sole o all’ombra, a seconda dell’ora della giornata, per cucire a maglia. Faceva delle canottierine e dei maglioncini che poi indossava, dai toni pastello e poco coprenti. Sparivano sulla sua pelle da tedesca, soggetta a ricoprirsi di macchie rosse non appena esagerava con il tavolino. E non sembrava abituata a stare nella natura, ma non per questo non le piaceva – ci diceva – e non faceva la sua figura nel giardino di mia madre, virginea e pallida in mezzo alle rose. Occhi grigi, statura media; non era bella, ma lo era in mezzo ai fiori, a cucire all’uncinetto con il mio cane ai suoi piedi. Il cane si era innamorato di lei e la seguiva ovunque – forse perché aveva più tempo di noi per giocarci e a lui importava quello – e io e mia madre eravamo molto gelose di questo passaggio d’affetto. Mia madre li aveva accolti benignamente: lui lavorava da casa, mentre lei aveva lasciato il suo lavoro per dedicarsi al cucito, e insieme viaggiavano e si spostavano ogni due, tre mesi. Gli aveva affittato una casa, ma di solito tollerava con sopportazione gli ospiti; era più mio padre che si occupava di intrattenerli. Tutti, anche i più simpatici, prima o poi finivano per far qualcosa per irritarla. Una volta aveva dovuto rimettere a posto tutti i mobili dell’appartamento, e cercare ovunque gli oggetti perduti, perché qualcuno si era divertito ad arre […]