Eternal Sunshine of the Spotless Mind | Risata antica

Leggi su In fuga dalla bocciofila       di Teo Meriggi (essi vivono)     Era deciso, quella sera l’uomo avrebbe raccontato a Clelia delle visioni. L’avrebbe aspettata sul divano, sarebbe rientrata tardi come d’abitudine, stavolta però avrebbero parlato. Perché le visioni erano diventate più insistenti da qualche tempo, non accadeva mai a un orario preciso. La prima volta in cucina, la visione stava rimettendo a posto i bicchieri, il collo appena sudato e la tuta da ginnastica. Restarono a guardarsi a lungo con l’uomo, la visione sorrise, occhi brillanti. Successe poi una sera d’inizio estate, le parole spensierate riecheggiavano dalle strade piene. L’uomo scrutava le piante seccate in terrazza. Vide la visione camminare, portava dei bicchieri in mano e una bottiglia. Diceva qualcosa ridendo, dall’angolo arrivava caciara: “A che si brinda stavolta?” L’uomo decise di seguirla, verso l’angolo della terrazza. Nulla, svanita. Solo un vaso, rami vecchi e la bici arrugginita. Non ci pensò più, si mise a letto. Si svegliò il giorno dopo alle 15:00 come d’abitudine, nel corridoio raccolse un paio di pantaloni, due lattine, un cartone della pizza. Vide le lenzuola sbiadite sullo stendino e pensò ancora alla visione. Uno spirito? In un palazzo dei primi del Novecento, forse qualche vecchio inquilino. “E allora i cigolii di catene? Sciocchezze”. E venne il giorno del brusìo. Lo fece alzare di colpo dal divano, era un picchiettio ovattato che si faceva intenso. Lo seguì lentamente attraversa […]

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