La sala professori | Bisogna saper vincere
Leggi su In fuga dalla bocciofila Il primo a essere eliminato era stato Giorgio e anche questa volta gli sarebbe toccata la piadina. Giorgio era in realtà un buon giocatore, ma ultimamente non stava dando il meglio di sé. A casa, nella sua città, frequentava la scuola calcio ed aveva uno di quei padri che lo trattavano come un astro nascente, naturalmente destinato alla Primavera. A detta sua, nonostante i suoi undici anni, era il preferito della società, dell’allenatore, sempre convocato e sempre al centro dell’attenzione dagli spalti domenicali. Giorgio si vantava spesso con noi di questi suoi successi cittadini e quando giocavamo sul serio aveva un atteggiamento insopportabile, a quanto pare alla sua scuola calcio gli perdonavano i frequenti accessi d’ira e lo scarso senso del fair play. Sarà anche stato un campione dal piede d’oro, ma a me sembrava che la maggior parte del tempo la passasse a buttarsi per terra. Se invece giocavamo alla tedesca, era più rilassato e a volte persino simpatico. Resta il fatto, però, che quell’estate non stava brillando e che perdeva una volta su due. Come facevamo da sempre, al perdente toccava una penitenza. La piadina era tra le più facili e più divertenti e, soprattutto, ci impegnava per tutta la serata. Facevamo una carovana di biciclette sul lungomare e in mezz’ora eravamo dalla signora delle piadine. Questa signora, che un tempo si era rifiutata di fare ciò che le chiedevamo, piano piano ci aveva preso gusto, o forse aveva capito che quelle che com […]