Fog | La nebbia verde
Leggi su In fuga dalla bocciofila di Luca Giommoni La prima che la vide fu la piccola Helga. Arrivava dalla foresta, era verde ed era più fitta del vapore che faceva suo padre, Ugo, quando scaldava l’acqua per la vasca. La nebbia si dirigeva verso il villaggio, passando per i campi, colorandoli plumbei. Il primo a morire fu Heinrich, il terzogenito dei Braun, che si divertiva a nascondersi nell’erba alta dei campi, e lì rimase. La signora Klara fu la seconda. Ugo fu l’unico a precipitarsi in soccorso della donna in preda agli spasmi e fu anche il terzo a morire. Poi toccò a sua moglie, che si staccò dall’abbraccio della figlia per andare verso la nebbia e il corpo a terra del marito, e cadde a terra pure lei. Fu Wilhelm, il fratello maggiore, a prendere per il braccio la sorellina e portarla in salvo prima che la nebbia la raggiungesse. La trascinò in casa e si nascosero sotto al tavolo. Dalla finestra sentirono il maestro Schmidt, l’unico erudito del villaggio, dire: «In alto, dobbiamo andare in alto!» Allora uscirono, passando da dietro, dal pollaio, ed evitare la nebbia. Si ritrovarono qualche metro davanti al maestro Schmidt che incitava tutti ad andare in alto, ma la nebbia lo raggiunse e il maestro Schmidt si fermò in basso. «Al campanile!» gridava il signor Hoffmann, che non se l’aspettava proprio di vedere suo figlio, in quella mattina di luglio, graffiarsi il collo nel tentativo di continuare a respirare. «È il respiro del Nidhogg, si è risvegliato!» gridava invece Franz Schuste […]