Amo la chioma delle ragazze che non si spaventano

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Una volta Roberto Roversi (settembre 1978) mi ha detto, fuori diluviava e bisognava pur parlare di qualcosa, e, scelta eccentrica, si finì per parlare di poesia, all’improvviso disse: «Dai! c’è troppa commozione nella poesia del novecento, spesso sono testi inutili, ma quel compiacimento lacrimoso li rende davvero offensivi.» Offensivi, disse. Un suo verso dice: “Amo...

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