Le cours éternel des choses. Il durante eterno delle cose dai luoghi fisici alle terre della percezione

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«Abbiamo sentito e abbiamo visto, / ma ancora, / non abbiamo ascoltato»: con queste parole Davide Sapienza si rivolge a Tasunke Witco, nome in lingua Lakota del nativo americano comunemente conosciuto col nome di Cavallo Pazzo. La dedica all’inizio della raccolta Le cours éternel des choses. Il durante eterno delle cose (Michikusa Publishing Luxembourg, 2024) testimonia il profondo rapporto che lega l’autore alla realtà dei nativi americani. Sapienza infatti ha condiviso parte del suo percorso esistenziale e culturale con Lance Henson, poeta e attivista Cheyenne, del quale ha tradotto e curato l’edizione italiana dell’opera Between the Dark and the Light (Tra il buio e la luce, Selene Edizioni, 1993). Il volume è stato tradotto in francese da Karine Albanti, grazie al cui lavoro i messaggi contenuti nei testi originali sono rimasti intatti. Attraverso la lettura della raccolta risulta evidente il modo in cui i testi in francese siano nati da un intenso scambio dialogico non solo tra la lingua di partenza e la lingua di arrivo, ma tra la forma e il contenuto del testo originale e della traduzione. Al di là di qualsiasi questione tecnica, il lavoro di traduzione de Le cours éternel des choses. Il durante eterno delle cose si può definire come un’esperienza esistenziale, ovvero come quello che George Steiner definì «rivivere l’atto creativo che ha informato l’originale». Nel corso degli anni, Sapienza si è allontanato fisicamente dal mondo in continua e fin troppo rapida prog [...]

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