Lo splendore è ovunque. Leggere L’infanzia di Hans
«Una volta era tutto fermo. Tutto era un lungo momento. Era eterno e, insieme, non durava nulla. Quando una sola cosa si mosse, fu subito evidente che tutto sarebbe rovinato nel nulla; o, invece, sarebbe precipitato lentamente e per sempre nello splendore.»Torna in mente, per restare nei paraggi, Anna Maria Ortese, la sua teologia negativa espressa, verso la fine, in formule di estrema brevità: «ritengo che l’universo non sia circolare come si tende a definirlo, ma ellittico, ed esso perde di là, da quella sua deviazione – ancora, fortunatamente, splendente -, tutto il suo sangue o sostanza, tutto ciò che chiamiamo tempo».Altri legami ci sarebbero con Anna Maria Ortese ma Lo splendore sarà composto, un giorno, di sette volumi: ci sarà tempo per esplorare l’estensione di certi intrecci. Si tratta di un’immensa opera (a cui la definizione “romanzo”, sebbene necessaria, sta subito stretta) scritta da Pier Paolo Di Mino, in oltre dieci anni di lavoro. Racconta la nascita e la vita di un eletto, un potenziale salvatore, di nome Hans Doré. Per Hans sarà fondamentale l’incontro con alcune persone e con alcuni libri: uno è un libro senza titolo, infinito, in cui c’è tutta la storia del mondo; sulla sua copertina azzurra splende uno strano nodo reclinato (potrebbe essere un universo ellittico, ripiegato nel centro), un libro fatto di immagini, che si presentano diverse ad ogni lettore; ma alcuni, probabilmente la maggioranza, la stragrande maggioranza, vi scorgerà solo pagine bianc [...]