Il capitalismo degli influencer, dalla lotta di classe alla class action

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Sarebbe un errore scambiare il nuovo libro di Paolo Landi – che si concentra sui nuovi protagonisti dell’era Internet e intitola il suo primo capitolo “Il comunismo distopico di Chiara Ferragni” – per un instant book. Si tratta invece di una benvenuta, a lungo meditata per quanto elegante e leggibilissima analisi indirizzata a chi ami riflettere sulla società e i suoi cambiamenti, al di là delle frasi fatte e degli stereotipi con cui si affrontano e sono stati affrontati anche i recenti fatti di cronaca riguardanti influencer, imprese industriali e non, relazioni tra benefattori e consumatori, guardiani della “verità” e delle tante lusinghe della rete. «Ci voleva Chiara Ferragni – esordisce Landi in La dittatura degli algoritmi. Dalla lotta di classe alla class action (KrillBooks) – a fornire gli argomenti per aggiornare, centocinquanta anni dopo, l’analisi teorica di Marx». Quel Marx che in Salario, prezzo, profitto (1865) preconizzava l’abolizione del lavoro salariato e dunque la piena emancipazione dei lavoratori. È qui il nucleo concettuale di un libro tanto cristallino nella scrittura quanto denso di sfide interpretative riguardanti l’economia, la produzione, il lavoro, la vita sociale, le categorie culturali che ogni giorno, più o meno consapevolmente, mettiamo in atto per capire, interagire, interpretare il mondo che ci circonda. Il nuovo capitalismo digitale – argomenta Landi – sta subentrando «in maniera indolore, anzi decisamente glamour», alle tradiz [...]

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