L’altro Scorsese. Metti un pomeriggio al cinema…

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Un pomeriggio feriale di metà novembre, un pomeriggio un po’ più libero del solito, mi trovo di fronte al cinema Arcobaleno di viale Tunisia, a Milano. Proiettano un nuovo film di Martin Scorsese, dal titolo Killers of the flower moon. Pago il biglietto, salgo un paio di rampe di scale ed entro in una delle due sale al primo piano, qualche minuto prima dell’inizio. Mentre raggiungo la poltroncina, dò un’occhiata alla sala. Nessuna sorpresa. È il pubblico del primo spettacolo. Persone anziane, da sole o in coppia, sedute qua e là in posizione centrale, con il cappotto piegato sulle ginocchia. Non più di una ventina di spettatori. La luce si abbassa, un velo d’ombra scende sul velluto delle poltrone e inizia il film. Il film è ambientato negli anni venti in Oklahoma, nel villaggio di Fairfax. Racconta una vicenda realmente accaduta, o almeno credo sia accaduta per davvero, cioè ricordo di aver letto da qualche parte che Martin Scorsese si sarebbe ispirato a fatti reali; forse, sempre che la memoria non m’inganni, il film è tratto da un libro di storia pubblicato negli Stati Uniti, nel quale un giornalista ha ricostruito da capo tutta la vicenda. Nonostante si tratti di un episodio eccezionale rispetto al corso principale della storia americana, non ne avevo mai sentito parlare. In sostanza in Oklahoma esisteva una tribù indiana, gli Osage, diventata ricca e benestante grazie alla proprietà di alcuni terreni dove era stata scoperta la presenza di giaci [...]

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