COCO | RIP

Leggi su In fuga dalla bocciofila     Lo smalto verde brillante che ricopriva le unghie dell’impiegata trasmetteva una gioia di vivere che non trovava riscontro nell’espressione del suo volto. Lei stava al di là di un vetro di plexiglass e batteva le dita sui tasti, rapidamente. Teneva gli occhi fissi sullo schermo del PC e masticava una gomma lasciando la bocca semiaperta: l’ondeggiare della mascella aveva qualcosa di ipnotico e Stefano, che stava seduto davanti a lei con in mano le fototessere, non poteva fare a meno di fissarla rimpiangendo i bei tempi del Covid, quando le Ffp2 erano obbligatorie. Sentiva che dietro a quel pannello le leggi della fisica non avevano valore. Chissà se il tempo passato a quella scrivania scorreva nello stesso modo per entrambi, o se invece quello che a Stefano pareva un minuto per quell’impiegata rappresentava giorni, settimane, anni. E chissà se questo valeva anche per i suoi colleghi che stavano dietro alle scrivanie numero 3 e 5, oppure se per ognuna delle persone presenti nell’open space le lancette dell’orologio avanzavano a un ritmo diverso. Un po’ come Interstellar, ma ambientato all’ufficio anagrafe, pensò Stefano. Poi le dita della donna si fermarono e la mascella si serrò.  “Lei risulta deceduto”. Stefano si avvicinò al muro di plexiglass.  “In che senso, deceduto?” “In data 26 maggio 2022”.  Dove era stato il 26 maggio 2022?  “Guardi, non è possibile”. L’impiegata riprese a masticare la gomma, fissando lo schermo con aria annoiata.  “Ha con sé un altro do […]

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