Everything Everywhere All At Once | Il multiverso dei film

Leggi su In fuga dalla bocciofila     di M.R. (essi vivono)   Entro in sala e mi avvio verso il posto indicato sul biglietto. Tolgo il giubbotto, spengo il telefono e appoggio tutto sul sedile accanto. Gesti monotoni, ripetuti senza variazioni fino ad ora, negli oltre sedici anni da che frequento questo cinema, l’unico multisala di questo pezzo di provincia, in cui ho visto quasi tutti i film della mia vita. Le luci si spengono, parte la solita sequenza di squallide pubblicità e trailer di pellicole affini a quella che sto per vedere. Poi il film inizia, con un’inquadratura centrale che mi trasporta in un’altra dimensione… ** …sono a casa dei miei genitori, disteso sul divano con mia madre e sto guardando per la prima volta Shining, in videocassetta. È il 2008, ho sedici anni. Via via che Jack avanza nell’Overlook Hotel e nella sua psicosi, penso che questo film non mi fa così paura, ma che certe scene sono davvero iconiche, come ad esempio quella con il foglio che sporge dalla macchina da scrivere, riempito di frasi ripetute. Neanche il tempo però di leggere per la seconda volta “Il mattino ha l’oro in bocca” che subito… ** …sono a Bologna, cinema all’aperto in Piazza Maggiore, ho ventiquattro anni e sto guardando Dalton Trumbo-L’ultima parola. È una storia interessante, mostra il marcio del maccartismo e l’ostinazione di un uomo che tenta di resistere, arrivando a portarsi la macchina da scrivere nella vasca da bagno per completare la scrittura di un film. La sceneggiatura diventa poi realt […]

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