We were soldiers | Niente di importante

Leggi su In fuga dalla bocciofila     di Luca Giommoni Forse il signor Miller aveva trovato la vita così tosta e deludente, oppure aveva odiato il suo lavoro, o non sapeva fischiettare, o non era mai riuscito a divertirsi abbastanza le poche volte che aveva scopato, o non aveva mai suscitato l’invidia dei compagni di scuola, o nessuna donna trovava stimolante la sua compagnia, o non era mai stato portato per il foxtrot, o non aveva mai avuto un cane o, banalmente, gli avevano diagnosticato qualche brutto male, che l’unica cosa che gli restava da fare era ammazzare Blake Hill. Ogni anno Colin Miller, croce al valore militare sul petto per essersi beccato due proiettili durante l’invasione anfibia di una striscia di terra di 728 metri nel Pacifico, era chiamato a raccontare parole come Patria, Onore, Dovere, Sacrificio, davanti a decine di ragazzini nella giornata conclusiva della settimana dedicata all’educazione patriottica. Ogni anno decine di ragazzini gli rivolgevano domande come «Signor Miller, come si diventa un bravo patriota?» e, ogni anno, Colin Miller guardava colpevole i colori accesi e le pieghe fiere della bandiera, appesa poco più a destra della lavagna, e mentiva. Se la dura realtà dei fatti aveva voluto Colin Miller scapolo, la seconda guerra mondiale e l’esercito degli Stati Uniti d’America ci avevano messo una pezza sopra, in guerra nessuno doveva rimanere scapolo, e allora avevano pensato bene di trovargli un compagno. Era il cosiddetto “Sistema del Compagno”, una trovata dell’eser […]

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