L’ora dei non visti tra le pagine di esordio di Michael Bible

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Silenzio di acciaio, filo spinato, immobilità pesta. Sulla linea dell’orizzonte danzano le foglie di un corniolo. Fanno su e giù, su e giù, tra la brezza sfrontata e la gravità ineluttabile. Tremano e resistono, tremano e resistono fino alla piroetta finale. Su e giù. Sono l’ultima cosa bella sulla faccia della terra. Sono l’io e un qualche dio. Sono l’ora dei non visti, l’ora estrema di Iggy. Sono il tempo che distanzia lui dall’iniezione letale. Iggy, un ragazzo controvento, in una domenica del nuovo secolo entra nella chiesetta battista di Harmony, periferia meridionale degli Stati Uniti, porta con sé una tanica di benzina, qualche fiammifero e la sola speranza di farsi luce tra le ombre dell’indifferenza. Un canto segue la preghiera, l’offertorio, la benedizione. Quindi è la volta di Iggy, dei suoi passi verso il centro, mai proprio fino ad allora. Un rivolo di benzina riga il pavimento di pino, un fiammifero si smorza, un altro reagisce, la scintilla si illumina nel colore dell’oro, è fiamma viva, è grido spento. Iggy avrebbe voluto essere l’una e l’altro. Invece sopravvive al suo errore di dare fuoco a venticinque anime nella loro ultima preghiera piuttosto che a sé stesso e a quella folle volontà di esporre il suo cuore a una qualche emozione. Con un incipit tra i più potenti mai scritti, di quelli che si ha il dovere di lasciare scoprire al lettore, si apre il romanzo di esordio in Italia di Michael Bible, pubblicato in questo finire di 2023 da Adelphi, nella tradu [...]

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