Chi sono il più bello e la più bella? Il magistrale ritorno di Bret Easton Ellis

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Con Le schegge Bret Easton Ellis torna a quarant’anni fa, all’epoca della giovinezza e di Meno di zero, il romanzo di esordio che generò il mito di Ellis. La mia lettura di Meno di zero risale davvero a una montagna di anni fa. È un’esperienza di cui conservo ricordi fin troppo sbiaditi. Se una commissione mi rinchiudesse in una cella sotterranea, obbligandomi a redigere una scheda di Meno di zero senza l’aiuto di Internet, non riuscirei a buttare giù più di qualche riga. Scriverei che l’esordio di Bret Easton Ellis non andava al di là di un modico numero di pagine (vado a memoria, appunto), che il libro in Italia venne pubblicato prima dall’editore Tullio Pironti (la copertina era pop e colorata, bella) e successivamente da Einaudi. Inoltre direi che la vicenda si svolgeva nei primi anni Ottanta a Los Angeles e descriveva i rapporti all’interno di un gruppo di ricchissimi adolescenti bianchi, ossessionati dalla cura del corpo e dal mito della bellezza, assuntori di cocaina (e psicofarmaci, se ricordo bene), specialmente in occasione di feste che si tenevano a bordo piscina nelle ville dei rispettivi genitori. Ricordo che gran parte dei presenti alle feste indossava occhiali da sole Ray-Ban Wayfarer. Era come il video di Club Tropicana degli Wham, ma senza gioia e senza euforia. Aggiungerei alla scheda che lo stile letterario di Meno di zero ha rappresentato una novità, che il suo tratto più evidente consisteva nella reiterazione ( [...]

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