La verità inafferrabile di operaprima. Intervista a Simone Salomoni

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Il romanzo operaprima di Simone Salomoni, edito da AlterEgo sotto la direzione editoriale di Roberto Venturini, è la lunga confessione di un pittore dell’Appennino Bolognese che “forse” – e la volante che lo ha raggiunto fino al paese di Monghidoro è lì per questo – ha contribuito alla realizzazione di un atto terribile. Ma sarebbe riduttivo far coincidere questo romanzo con la sua, pur piena di tensione, trama: perché operaprima è innanzitutto un inno all’arte, alla centralità del coraggio e dell’autenticità della creazione artistica. Per questo ne ho parlato con Simone Salomoni. Se è vero che operaprima si presenta come una confessione, è pur sempre la confessione di un artista: di chi sa perfettamente quanto lo sguardo, l’interpretazione e il montaggio possano modificare i fatti “realmente” avvenuti. Del resto il pittore protagonista gioca a carte scoperte: “non prendete per buono niente – avverte – soprattutto il mio racconto; dubitate sempre delle mie parole, prendetele per quello che sono: parole; sfiduciate ciò che dico, non dirò nulla di falso, ogni mia parola sarà vera, ma anche se vera potrebbe non essere reale”. È solo rinunciando all’adesione alla realtà che si può raccontare qualcosa di vero?C’è tutto un cinema, ma anche una letteratura, che porta con sé un’avvertenza che ho sempre trovato curiosa – “tratto da una storia vera” – e che timidamente propongo di modificare in “tratto da una storia reale”, anche se è impossibile raccontare qualcosa di reale, possia [...]

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