Lanci il sasso e nascondi la mano | Racconti Indigeribili

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Scritto da Sofia Castagna
Illustrato da Irene Pacciani


Lanci il sasso e nascondi la mano

Quando si trovavano infine faccia a faccia, lei gli ripeteva sempre la stessa frase:
“Lanci il sasso e nascondi le mani”.
Diceva proprio così, le mani, e lui si stupiva perché era diverso dal famoso proverbio, che ha il singolare; la guardava e attendeva che giustificasse il plurale. Lei non era solita giustificare le frasi: diceva quello che voleva, e molto era sbagliato, o riconducibile a una sorta di etimologia popolare. Lui lo sapeva perché era un linguista. Per meglio dire, si era laureato in linguistica, ma in realtà voleva aprire un café-chantant: il fatto è che ormai l’opera e l’operetta non piacevano più a nessuno. Ad ogni modo, quando lei lo guardava con intenzione e gli diceva “Lanci il sasso e nascondi le mani”, lui avvertiva un pizzicorino alla base delle mascelle che non riusciva quasi mai a interpretare. Forse era fastidio? Lo infastidiva di più il fatto che lei lo apostrofasse, o il singolare mancato? Non le diceva che stava sbagliando, incassava il colpo e continuava a camminare [...]

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