Kafka, i confini e i diari delle letture. Intervista a Gennaro Serio

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Scrittore di origine napoletana, Gennaro Serio è tornato in libreria con il suo secondo romanzo, Ludmilla e il corvo, in cui si avvicendano un manoscritto perduto, una bambola, Coimbra e lo scrittore Franz Kafka. Scritto con una scrittura luminosa e ricercata, attraverso la quale ha abituato i suoi lettori a uscire dai confini della pagina scritta, e con ironia e umorismo, Ludmilla e il corvo finisce per essere un viaggio a metà strada tra la fiaba e uno scambio continuo tra realtà e finzione, «una festa della finzione che celebra il potere immaginifico della letteratura». L’intervista con Gennaro Serio inizia prendendo spunto dalla sua ultima pubblicazione edita dalla casa editrice L’Orma, un punto di partenza per conoscere meglio il suo autore. Inizio subito con il chiederti, riferendomi al tuo ultimo romanzo, Ludmilla e il corvo, il motivo per il quale hai scelto il personaggio di Franz Kafka, hai un legame particolare con questo autore?Kafka diventa una incarnazione della letteratura in se stesso. Lui scrive in una lettera alla fidanzata: «Io sono letteratura», e nella stessa lettera dice: «Posso vedere volare sopra di me il mio corvo segreto», che è poi è diventato l’emblema del mio libro. Questo suo incarnare la letteratura si riverbera in tanti episodi della sua vita e quello da cui sono partito per il romanzo è un episodio estremamente letterario, perchè è un episodio inverosimile che ci dice qualcosa dell’autore. L’episodio è quello d [...]

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