Titanic | Coi piedi in bocca

Leggi su In fuga dalla bocciofila per Stefano Bonomi   Sono quello del tappetino a metà stanza sulla destra. Sono quello che non parla mai con nessuno. O meglio, dovrei scrivere: con nessuna. Perché sono tutte donne. Da alcune settimane ho cambiato il piano dieci ingressi “classic” e ho sottoscritto un abbonamento “unlimited”, per questo il mio bracciale di riconoscimento è passato da un marrone-merda “occasionale” a un verde-brillante “resident”. Ho visto che le maestre erano felici di questo upgrade, sebbene devo dire che la decisione non dipenda tanto da loro, dal fatto che fanno bene il loro lavoro, cosa senza dubbio vera, ma da me, e specificatamente dal mio disagio. Fare yoga tutti i giorni, lungi da essere una pratica di evoluzione spirituale, è paragonabile per me all’immagine di Jack Dawsan attaccato a una scialuppa di salvataggio, in un oceano buio e ghiacciato. Solo che la mia scialuppa è un tappetino da yoga. Passando da praticante occasionale a praticante giornaliero non ho modificato i miei rapporti sociali né con le insegnanti né con le altre frequentatrici della palestra, ma mi sono ritagliato uno spazio mio, tappetino a metà stanza sulla destra, che si ripete ogni giorno. Talvolta mi chiedo chi sono queste donne di mezza età che vengono, come me, ogni giorno a praticare yoga. Io ho il disagio psicologico, loro che cosa avranno mai? Nessuna risposta, e forse neanche mi interessa. Io pratico yoga, poi arrotolo il mio tappetino e me ne vado a casa. Ma una donna ha intercettato il mio intere […]

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